Palermo 29 aprile 2017 – Il lavoro e la memoria al centro dell’assemblea generale della Cgil Palermo che si è svolta oggi alla Camera del Lavoro, in via Meli, 5alla presenza del segretario Susanna Camusso. “Siamo impegnati come sindacato a difendere con i denti quello che abbiamo, dalla pubblica amministrazione ai servizi, all’edilizia, alla metalmeccanica, in agricoltura – ha dichiarato il segretario della Cgil Palermo Enzo Campo, aprendo i lavori – Ai lavoratori, a chi subisce la crisi, non possiamo declinare solo le cifre della crisi. Ma dobbiamo parlare del lavoro che si può e si deve creare. Il rilancio dei Cantieri Navali, i nuovi sbocchi in agricoltura, le infrastrutture, le strade secondarie, l’edilizia scolastica, il turismo da sviluppare con il percorso arabo normanno, lo stato sociale, lo sviluppo dei call center e delle telecomunicazioni, la partecipazione dei migranti: sono questi gli argomenti che mettiamo al centro del Piano del Lavoro della Cgil con le iniziative che abbiamo in cantiere, per far partire quelle vertenze strategiche che avranno come obiettivo di creare nuova occupazione e mettere lo sviluppo del Mezzogiorno al centro dell’impegno di tutto il sindacato, nazionale, regionale e locale”.
In occasione del 70° di Portella della Ginestra, Campo ha sottolineato l’importanza della rivitalizzazione della memoria, anche in termini di riflessione politica e come elemento di critica. “Nel nostro calendario della memoria dei dirigenti sindacali uccisi dalla mafia – ha aggiunto Campo – saranno inseriti tutti i sindacalisti che hanno pagato con la vita la battaglia per l’emancipazione dei lavoratori.Basta con l’opera di rimozione che ha fatto sì che in questi anni fossero ricordati i nomi di due-tre sindacalisti, i più noti. C’è stata una responsabilità nostra, e abbiamo fatto autocritica, ma anche una responsabilità culturale. La Sicilia ha avuto 60 sindacalisti uccisi, Palermo 39. Quando nelle commemorazioni si ricordano i morti per mafia, e si va da La Torre in poi, resta il vuoto di questi morti non ricordati. Pio la Torre, ‘padre’ della legislazione che ha introdotto il reato di associazione mafiosa e della legge Rognoni La Torre, fu innanzitutto un grande sindacalista: prese il posto di Placido Rizzotto, ucciso dalla mafia, alla guida della Cgil di Corleone, fu segretario della Cgil Palermo dal 52 al 58 e della Cgil regionale dal ’58 al ’63”.
L’assemblea è stata introdotta da Umberto Santino, presidente del centro di documentazione Peppino Impastato, con un intervento di ricostruzione storica della strage di Portella della Ginestra. Hanno preso la parola anche i segretari delle categorie. Al termine la conclusione di Susanna Camusso.
“Portella della Ginestra fu una strage contro il movimento contadino, e fu la reazione di un blocco sociale che non voleva la distribuzione delle terre e la riforma agraria. Quindi non solo un tema di schieramenti politici, ma un grande tema economico di quale era la prospettiva dello sviluppo della Sicilia e delle sue possibilità. Se non si legge nella chiave degli interessi che si muovono e si coalizzano rispetto alla collusione, o utilizzazione della mafia, e della criminalità organizzata, si rischia di parlare molto, ma concretamente non cambiare nulla”. Lo ha detto la segretaria della Cgil Susanna Camusso, concludendo i lavori. “C’è una grande innovazione anche dal punto di vista legislativo – ha proseguito Camusso -, nell’individuazione delle responsabilità, su come agisce la corruzione e come essa stessa è orchestrata tra interessi economici e presenza sul territorio”.