Palermo 29 maggio 2025 – Coime, finalmente fumata bianca. Dopo più di 10 anni di vertenze, azioni sindacali, sit-in scioperi e cause fino al terzo grado di giudizio, finalmente si è raggiunto il risultato tanto atteso: il riallineamento delle retribuzione bloccate dal 2011, e in più il risarcimento di 5 anni di arretrati, sia per i lavoratori edili in forze al Coordinamento interventi di manutenzione edile del Comune di Palermo sia per chi è andato in pensione nell’arco del quinquennio.
Alla firma dell’accordo, a palazzo Palagonia, erano presenti il sindaco Roberto Lagalla, il capo di gabinetto Sergio Pollicita, la consulente del sindaco, professoressa Marina Nicolosi, l’assessore al personale Dario Falzone e le organizzazioni sindacali Fillea Cgil Palermo, Filca Cisl Palermo Trapani e Feanel Uil Tirrenica.
I sindacati esprimono la loro grande soddisfazione. “Finalmente diamo risposte a circa 500 lavoratori e pensionati, che in tutti questi anni hanno patito un disagio non indifferente e hanno vissuto condizioni economiche molto pesanti – dichiarano per la Fillea Cgil Palermo il segretario generale Piero Ceraulo, per la Filca Cisl Palermo Trapani il segretario generale Francesco Danese e Filippo Ancona della segreteria e per la Feneal Uil Tirrenica il segretario Totò Puleo – Ma soprattutto quello che ha più destabilizzato il gruppo è stato il mancato riconoscimento di un diritto contrattuale: avere applicato un salario equiparato a quello di tutti gli altri edili del settore delle costruzioni. Col blocco della contrattazione del pubblico impiego, il Comune infatti non aveva applicato gli aumenti contrattuali del 2010 e del 2014, creando una differenza di retribuzione di circa 1 euro rispetto alla paga base oraria”.
In base all’accordo sottoscritto tra le organizzazioni sindacali e l’amministrazione, entro il mese di giugno il Comune riconoscerà il riallineamento delle retribuzioni a tutto il personale in forze e attraverso la ricostruzione della carriera individuale i lavoratori verranno chiamati ad accettare, attraverso una forma conciliatoria e transattiva, il corrispettivo dovuto.
“Ci teniamo a precisare che subito dopo questo primo step ci sarà la necessitò di capire come tutelare anche quei lavoratori, circa una sessantina, che avendo negli anni attivato delle cause contro il Comune, perdenti sia in primo che in secondo grado, dal punto di vista giuridico sono gli unici a non poter rivendicare quanto oggi è stato riconosciuto alla più ampia platea dei lavoratori. Il sindacato starà al fianco di questi lavoratori per cercare di trovare una soluzione giusta alla loro rivendicazione”.
Rimane ancora in sospeso la famosa vicenda dei trattamenti di quiescenza, per il mancato inserimento di alcune voci della retribuzione degli edili ai fini del calcolo previdenziale. “Superando questo ultimo ostacolo – aggiungono Fillea, Filca e Feneal – a tutta la platea dei pensionati ex Coime andrebbe ricalcolata la pensione, con un aumento non indifferente sul trattamento pensionistico. Il 17 giugno le organizzazioni sindacali saranno a Roma per interloquire con i vertici dell’Inps”.
“Un plauso va anche all’amministrazione comunale, per avere colto l’esigenza di definire e chiudere questa annosa vicenda, manifestando comunque delle aperture rispetto a quello che le organizzazioni sindacali avevano richiesto, al fine di evitare ulteriori cause e lungaggini giudiziarie – sottolineano i segretari Ceraulo, Danese, Ancona e Puleo – Ma il ringraziamento maggiore va a tutti i lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati, che negli ultimi anni hanno rivitalizzato questa vertenza, scendendo in piazza in maniera compatta, manifestando e rivendicando i propri diritti. Questo risultato è anche merito loro”.