Palermo 21 giugno 2025 – Fillea Cgil Palermo e Cgil Palermo non hanno dubbi e ormai parlano di “operaicidio”, per definire gli ultimi tre morti sul lavoro in due giorni, tutti palermitani. L’ultima è la tragedia di ieri pomeriggio, in cui ha perso la vita l’operaio edile Giovanni Sanfilippo, di 60 anni, rimasto folgorato a Ficarazzi, mentre lavorava nei pressi di una cabina di media tensione.
“Ancora una tragedia nel palermitano, a Ficarazzi l’ennesimo “operaicidio” di un uomo, un operaio di 60 anni. Alla famiglia – dichiara il segretario generale della Cgil Palermo Mario Ridulfo –va la nostra solidarietà, le condoglianze, la vicinanza nella richiesta di verità e giustizia. A quanti invece sono indifferenti o complici di questo sistema, e che adesso piangono lacrime di ipocrisia, tutto il nostro disprezzo”.
Due giorni fa l’operaio Elio Reina, di 65 anni, morto a Castronovo di Sicilia in provincia di Palermo, schiacciato da un mezzo meccanico in una cava e Samuel Scacciaferro, operaio di 26 anni, palermitano, morto folgorato da una scarica elettrica mentre lavorava presso un impianto fotovoltaico a Menfi.
“Questo si chiama operaicidio. Non si può continuare a parlare di morti bianche o di infortuni che accadono per causalità quando si sa bene che se non si interviene in maniera strutturale questi sono i risultati. Continueremo con azioni di rivendicazione, non escludendo raccolta delle firme per una legge di iniziativa popolare”. Ad annunciarlo è il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo, che martedì scorso, in occasione della presentazione del libro “Operaicidio” di Marco Patucchie Bruno Giordano a Casteldaccia, da cui è stato mutuato il termine, ha condiviso con l’assemblea generale della Fillea un percorso per intervenire in materia di salute e sicurezza, con proposte condivise anche dall’associazione delle vittime del lavoro edile.
“Una su tutte – spiega Ceraulo – è il riconoscimento dei familiari come vittime del dovere, equiparate ai morti per mano mafiosa o alle vittime di femminicidio, una proposta che da tempo stiamo elaborando assieme a quella di una Procura speciale che si occupi di infortuno sul lavoro. Quanto accaduto in questi tre giorni non fa che convincerci che su salute e sicurezza ci sono responsabilità chiare da parte di tutti i soggetti istituzionali, che ancora oggi continuano a raccontarci solo numeri delle tragedie che accadono senza intervenire in alcun modo. Inizieremo a mettere in piedi una serie di iniziative ma partendo dal coinvolgimento dei familiari. Esprimiamo solidarietà alle famiglie e a stretto giro i familiari saranno contattati dall’associazione”.
Interviene sulle ultime tragedie sul lavoro in Sicilia anche l’associazione delle familiari delle vittime sul lavoro edile. “In questi giorni solo in Sicilia sono morti tre operai. Ogni giorno sembra un bollettino di guerra – dice Monica Garofalo, presidente dell’associazione – Contiamo morti e feriti e questo sembra non importare a nessuno, Come se non fossero persone, come se fossero numeri, ai quali ogni giorno se ne aggiungono altri, dimenticando che dietro ogni ‘numero’, ci sono figli, madri e mogli, una scia di famiglie distrutte”. L’associazione è già pronta a cogliere le istanze dei familiari e a dare un supporto immediato.