Palermo 17 novembre 2023 – “Noi non ci fermeremo con la manifestazione di oggi. Oggi comincia una mobilitazione che finirà solo quando otterremo quanto chiediamo da anni, non solo negli ultimi mesi, quelli del governo Meloni, ma quanto chiediamo dagli anni dei governi e della cattiva politica, che sente ma non ascolta le ragioni del mondo del lavoro”, ha detto il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, concludendo il comizio a Palermo per la prima delle giornate di sciopero generale di Cgil e Uil, in piazza del Parlamento, davanti alla sede dell’Ars.
La Cgil Palermo, con le sue categorie, ha preso parte anche al corteo degli studenti di scuola e università, partito da piazza Politeama, che poi si è ricongiunto all’Ars al resto dei manifestanti.
“Da anni lavoratori e pensionati scendono in piazza per chiedere di migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle persone: stipendi e pensioni adeguati all’inflazione e al caro vita, che si porta via la dignità delle persone che devono rinunciare in molti casi alla cura della salute – ha aggiunto Ridulfo – Da anni scendiamo in piazza per chiedere rispetto e dignità. Vogliamo un paese che restituisca giustizia sociale alle persone, non un paese per pochi privilegiati, raccomandati e amici dei potenti. Tra chi ci governa ci sono anche amici di fascisti e xenofobi, amici di condannati e favoreggiatori del malaffare e della mafia, e da anni ignorano le nostre richieste: stipendi e pensioni per vivere con dignità, sanità pubblica, salute per tutti, sicurezza, servizi, infrastrutture, strade, scuole e università, abitazioni, industria e progetti per costruire il futuro, per un lavoro in sicurezza. Basta al lavoro povero, al lavoro precario, basta ai ricatti e allo sfruttamento. Noi non ci fermeremo e per l’interesse generale, di tutte e di tutti, lo sciopero è generale”.
La Flc Cgil Palermo ha partecipato a fianco degli studenti, allo sciopero generale, con tutti i settori di scuola, università, ricerca, Afam e formazione professionale. “Scioperiamo contro la riforma di autonomia differenziata perché la scuola del paese, la scuola della costituzione è e deve restare unica e unita. Siamo oggi in piazza – ha detto il segretario generale Flc Cgil Palermo Fabio Cirino – per rivendicare stipendi adeguati per la categoria. Oggi un insenante percepisce in media 300 euro in meno lordi rispetto a un pari livello della pubblica amministrazione. Chiediamo investimenti e non ridimensionamenti. Non accettiamo la riduzione degli anni della scuola della filiera professionale e tecnica da 5 a 4 anni, non accettiamo la riduzione del personale ma chiediamo investimenti per una educazione che miri ai sentimenti e ad educare e non ad addestrare lavoratori”.
Coinvolti nella protesta di oggi anche i consorzi di bonifica. Dichiara il segretario Flai Cgil Palermo Dario Fazzese: “Come Flai siamo in piazza intanto perché siamo dentro la battaglia per la legge di bilancio ingiusta ma anche per chiedere la riforma dei consorzi di bonifica che rivendichiamo da anni e che si sta rischiando di fare senza parlare prima con i lavoratori e con gli agricoltori. Un motivo in più per scioperare e andare sotto l’Ars a protestare”.
Tra le categorie più rappresentate, quella del pubblico impiego. “Chiediamo i soldi per il rinnovo contratti, la stabilizzazione dei precari, risorse per avere una sanità pubblica funzionante, l’abolizione della norma che penalizza il periodo retributivo per dipendenti di enti locali e sanità – dice il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca – Oggi alta in particolare è stata la partecipazione dei medici ospedalieri, degli uffici giudiziari, dei dipendenti pubblici e sono scesi in piazza con noi i precari Covid e i disabili di Call it”.
Con la Filcams Cgil Palermo hanno preso parte allo scioper i lavoratori dei servizi e degli appalti pubblici, la vigilanza armata, portierato, pulizia manutenzione. “Considerata che questi lavoratori operano in ambito pubblico ma si muovono in aziende private c’è stata una risposta che non ci aspettavamo – dichiara Giuseppe Aiello, segretario generale Filcams Cgil Palermo – Importante è stata soprattutto la partecipazione dei lavoratori multiservizi della sanità e dei fonici, trascrittori e stenotipisti forensi, impropriamente inquadrati col contratto multiservizi”.
Drammatica, a proposito, la testimonianza di Emanuele Bongiorno, fonico trascrittore forense, in appalto multiservi per il ministero di Giustizia. “ Mi chiedo quale prezzo abbia la mia vita, il mio futuro, se guardandomi allo specchio vedo ogni giorno un part time involontario e il miraggio di una pensione alla quale non arriverò mai – ha detto Bongiorno, della Filcams Cgil – Vedo il costo di una vita che non riesco a sopportare. Non vedo più il mio sorriso allo specchio. La sera torno a casa e gioco con i miei figli, ma non sono presente nella testa non so quale futuro li aspetta”.
Con le bandiere della Filt, in piazza c’erano dipendenti di Amat, Ast, Rfi, autonoleggio, i lavoratori dell’aeroporto (a titolo personale), i marittimi, i portuali e la logistica. “Buona l’adesione, undici linee del tram ferme su tredici a Palermo e 33 autovetture dell’Amat – dichiara il segretario generale Filt Cgil Palermo Fabio Lo Monaco – Siamo scesi in piazza contro la manovra e per rivendicare la sicurezza nei luoghi di lavoro, i rinnovi contrattuali, tanti dei quali sono in corso, stipendi adeguati e servizi più efficienti”.
Tra le numerose adesioni allo sciopero, quella del centro Pio la Torre e, nell’ambito del pubblico impiego, quella degli addetti dell’ufficio per il processo, che hanno contestato “l’assenza di progettualità riguardo al settore giustizia da parte della manovra finanziaria del governo, un servizio pubblico essenziale privato per l’ennesima volta di strumenti adeguati al raggiungimento degli standard performativi richiesti a livello nazionale e sovranazionale”.