Palermo 25 novembre 2024 – Licenziato perché malato. Un lavoratore metalmeccanico, F.G. impiegato nel settore amministrativo della Impregida, impresa che si occupa di impianti tecnologici e di edilizia generale, è stato licenziato dalla società con decorrenza immediata e senza preavviso. L’azienda non ha riconosciuto come valide le giustificazioni che gli rendevano impossibile l’espletamento dei compiti d’ufficio.
“Il lavoratore si è rivolto a noi nel mese di luglio, in una grave situazione di salute e lamentando il mancato riconoscimento del salario e degli istituti contrattuali – racconta il segretario generale Fiom Cgil Palermo e Sicilia Francesco Foti, che ha messo a disposizione di F.G. l’ufficio legale del sindacato, con la tutela dell’avvocato Marcello Costa – Dal momento in cui si è iscritto alla Fiom, ad agosto, gli sono arrivati due provvedimenti disciplinari immotivati, che abbiamo impugnato all’ispettorato del lavoro. Per tutto il mese di agosto, abbiamo sollecitato più volte il riconoscimento dello stipendio e del welfare aziendale, che dal 2016 a oggi non gli era stato riconosciuto. Dopo tanti solleciti, è arrivato lo stipendio. A settembre idem e gli hanno pagato l’elemento perequativo insieme alla retribuzione. A ottobre, il lavoratore è rimasto un’altra volta senza lo stipendio e abbiamo presentato una denuncia all’Ispettorato del Lavoro e chiesto un incontro per sanare la situazione”.
Il lavoratore, nel frattempo, stava per completare il percorso terapeutico e aveva comunicato che sarebbe tornato al lavoro. Ma prima del rientro, programmato per il lunedì 18 novembre, mentre era ancora in malattia, venerdì 15 novembre gli è arrivava a casa la lettera di licenziamento, firmata dall’amministratore di Impregida, l’ingegnere Davide Urone.
“Siamo esterrefatti, non riusciamo a credere che nel 2024 possano esistere ancora comportamenti di stampo ottocentesco, messi in atto da imprenditori che per di più fanno parte dell’associazione dei costruttori Ance Palermo – aggiunge Foti – Ci opporremo in tutte le sedi opportune affinché il lavoratore venga reintegrato al suo posto e si ponga fine a questa ingiustizia”.
“Esprimiamo la solidarietà della Fillea Cgil al lavoratore – dichiara il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – Abbiamo appreso che il lavoratore è stato licenziato da un’azienda edile associata all’Ance. Ci aspettiamo dei margini per dirimere la controversia e non arrivare al licenziamento. Auspichiamo nella capacità di relazioni sindacali dei costruttori per trovare le giuste soluzioni”.