Palermo 25 settembre 2024 – Oggi Palermo sarà in piazza alle 17 davanti alla Prefettura, in via Cavour, per contrastare il Ddl sicurezza, in coincidenza con il presidio nazionale che si terrà in piazza Vidoni, davanti al Senato.
Assieme alla Cgil, che ha indetto l’iniziativa, ci saranno reti sociali, associazioni, partiti. Già più di trenta le sigle che hanno risposto all’appello lanciato a tutte le forze democratiche e sociali e che hanno confermato la loro adesione. Altre sono in arrivo.
A mobilitarsi contro il “ddl sicurezza 1660 del governo Meloni”, approvato la settimana scorsa alla Camera, che punisce la protesta pacifica e colpisce le libertà di manifestare di giovani, lavoratrici e lavoratori, che rischiano da 6 mesi a 2 anni di prigione per un blocco stradale, ci saranno, oltre a tutte le categorie del sindacato: il Movimento 5 Stelle, il Pd, Sinistra Italiana, Prc, l’Anpi, le Acli, l’Arci, Lab Dac, +Europa Sicilia, Archivia Donne In Relazione, Udu, Associazione 99%, Italia Viva Palermo, Moto Perpetuo Onlus, Sunia, Federconsumatori, Associazione Giovani Insieme Adesso, Nuova Coscienza Cittadina, Centro Impastato-No Mafia Memorial, Partito Socialista, Noi Siamo Chiesa Sicilia, Fondazione E. Parrino, Centro studi Pio La Torre, Istituto Gramsci, Giovani Democratici Palermo, Casa dell’equità e della bellezza, Associazione Prospettive di Mezzojuso, Attac comitato territoriale Palermo, Nuova Era A Viso Aperto, Auser.
Nel corso della manifestazione sarà consegnato un documento al Prefetto di Palermo, in cui saranno spiegate le ragioni del no a una norma che ha “il chiaro intento di azzerare la libertà e il diritto delle persone a manifestare il proprio dissenso”.
“Il via libera al Ddl sicurezza alla Camera, e il successivo passaggio al Senato, determinerà di fatto una norma liberticida che punta alla repressione del conflitto sociale – dice il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo – Facciamo appello a tutte le forze democratiche e sociali, affinché il progetto di repressione e restaurazione sociale venga respinto. E’ doveroso essere in tanti in piazza per contrastare un ddl pericoloso per la democrazia del Paese”.
“Quel che si prospetta è un’involuzione di natura autoritaria tesa a impedire il dissenso e la protesta – prosegue Ridulfo – Hanno cominciato col decreto legge contro i rave party e ora si prosegue con una norma che ha il chiaro intento di sanzionare la protesta dei lavoratori in caso di occupazione di fabbriche, il blocco stradale e gli scioperi diventano reato penale, con condanne fino a due anni di carcere. Vengono messi in discussione diritti sindacali importanti. Invece di affrontare il tema del disagio sociale e della crisi, si continua a rispondere con iniziative di carattere securitario”.