Palermo 20 giugno 2025 – In agitazione anche a Palermo i lavoratori e le lavoratrici assunti dalle agenzie per il lavoro Adecco e Randstad nel 2024, somministrati al Ministero dell’Interno, che operano negli uffici immigrazione di Prefettura e Questura.
Il Tar il 24 giugno dovrebbe esprimersi sul ricorso presentato dalle due agenzie contro la proroga tecnica dei contratti, che scadono a fine mese. Il 30 giugno potrebbe essere l’ultimo giorno di lavoro per i mille e più lavoratori degli uffici. A Palermo sono coinvolte 8 unità, 50 in tutta a Sicilia.
Per questo è in corso una mobilitazione nazionale con un presidio che si terrà lunedì 23 giugno a Milano e a Napoli, davanti alla sede delle due agenzie. L’appalto dei servizi amministrativi legati al rilascio e al rinnovo dei permessi di soggiorno è iniziato nella primavera del 2021, con Manpower e GiGroup. In cinque anni vi sono state due gare e un totale di otto proroghe, otto mobilitazioni che hanno portato a rinnovi dell’ultimo minuto e uno stop in mezzo di 14 mesi (da fine dicembre 2022 a febbraio 2024).
Questa volta il ministero dell’Interno, anche se in ritardo con la pubblicazione della nuova gara che dovrebbe coprire tutto il 2026, aveva previsto per tempo una proroga tecnica che avrebbe garantito la continuità occupazionale e la regolare erogazione dei servizi essenziali. Ma le agenzie si sono messe di traverso, bloccando la procedura con un ricorso al tar.
Rischia così di fermarsi il sistema di regolarizzazione delle persone migranti. “Vi è in atto una totale mancanza di rispetto da parte delle agenzie, sia per le persone che lavorano sia per un servizio essenziale per le libertà civili e la pubblica sicurezza – dichiarano il segretario generale Nidil Cgil Palermo Francesco Brugnone e l’Rsa Nidil Cgil Palermo Luca Madonia -Adecco e Randstad stanno difendendo solo i loro interessi economici, mettendo a rischio un servizio già sofferente per carenza di organico e per una gestione del servizio permessi non certo celere. Rappresentiamo lavoratori e lavoratrici invisibili, ma indispensabili, che mandano avanti un pezzo fondamentale del nostro Paese da 5 anni”.
“Dobbiamo chiedere- proseguono Brugnone e Madonia- il ritiro immediato del ricorso presentato da Adecco e Randstad e la proroga dei contratti, per coprire il periodo che va sino alla nuova gara, il rispetto del lavoro, delle persone, della continuità occupazionale ed economica e il riconoscimento della funzione pubblica svolta attraverso l’avvio di percorsi di internalizzazione e, quindi, di stabilizzazione al ministero dell’Interno”.