Sunia, parere richiesto all’Agenzia delle entrate dà ragione ai sindacati maggioritari degli inquilini “Occorreva mettere argine a possibili speculazioni”.
Palermo 6 maggio 2021 – Un parere dell’Agenzia delle Entrate dà ragione a Sunia, Sicet e Uniat e fa chiarezza su possibili speculazioni nei confronti dei cittadini rispetto alla cedolare secca sugli affitti con l’aliquota del 10 per cento.
La richiesta di chiarimenti era stata inviata dopo che nei mesi scorsi, in alcuni comuni del palermitano come Carini, Termini Imerese e Terrasini, non ad alta tensione abitativa, sono stati sottoscritti degli accordi territoriali senza il coinvolgimento di Sunia, Sicet e Uniat, i maggiori sindacati degli inquilini e della proprietà. Accordi che hanno esposto i cittadini al rischio di incorrere in gravi irregolarità fiscali ed erariali, con conseguenze pesanti sia per gli inquilini che per i proprietari.
L’Agenzia di fatto ha ratificato che, per i contratti di locazione concordati relativi, ad abitazioni ubicate nei comuni in questione, non si applica l’aliquota ridotta della cedolare secca sugli affitti. “Con la risposta della Agenzia delle Entrate, inviata ieri all’indirizzo del Sunia dal direttore regionale, si conferma che nei comuni non riconosciuti come ad alta tensione abitativa non è possibile accedere alle agevolazioni fiscali al 10 per cento – dichiara Zaher Darwish, segretario generale Sunia Palermo – L’Agenzia dà ragione alla nostra tesi interpretativa sulle norme fiscali in vigore e quindi rafforza la posizione di cautela, e di tutela nei confronti dei cittadini, che abbiamo esercitato mettendo in guardia contro l’insorgere di possibili speculazioni”.
Il Sunia nei mesi scorsi si era subito attivato, anche attraverso le Camere del Lavoro territoriali della Cgil, con un servizio gratuito di consulenza in vari paesi della provincia, coordinato con i comuni interessati. “Siamo stati sempre attenti a offrire una consulenza corretta– prosegue Darwish – Adesso, rafforzati da questo parere, innalziamo un argine alle speculazioni, per evitare che tanti cittadini, che hanno ricevuto informazioni fuorvianti, debbano ritrovarsi coinvolti in contrasti di naturale erariale e fiscale”.