CGIL: AMMORTIZZATORI IN DEROGA, NESSUNA RISPOSTA DALLA REGIONE
I sindacati convocati per domani dall’assessore Caruso
CGIL PALERMO COMUNICATO STAMPA AMMORTIZZATORI SOCIALI, OGGI IL SIT-IN PER CHIEDERE LO SBLOCCO DELLE EROGAZIONI. I SINDACATI CONVOCATI PER DOMANI ALLE 10 DALL’ASSESSORE CARUSO. “IN TANTI OGGI A MANIFESTARE NON PER UN AIUTO MA PER UN POSTO DI LAVORO” Palermo 7 luglio 2015 – Presidio organizzato dalla Cgil di Palermo questa mattina in via Trinacria, sotto la sede dell’assessorato regionale al Lavoro, per sollecitare lo sblocco degli ammortizzatori sociali in deroga e politiche per ricollocare i disoccupati. A chiedere l’erogazione delle somme attese per il 2015, ma in diversi casi l’attesa dura dal 2014, sono più di un migliaio di lavoratori nel palermitano, principalmente di tre settori di riferimento. La Filcams ha presentato 500 domande di mobilità in deroga nel 2015; per il 2014 ci sono ancora 300 domande inevase. La Fiom ha presentato circa 300 istanze. E poi c’è la Fillea, con più di 600 disoccupati edili, molti dei quali non percepiscono ammortizzatori sociali. Al sit-in partecipano hanno partecipato ex dipendenti di “Salamone e Pullara” e di Telecom srl, della Federico musei, dell’Hotel President, delle officine Fiat, della Lapis, del bar Mazzara, di Li Vorsi, che aspettano la mobilità in deroga dal 2015. Ma sono tantissimi colore che attendono gli ammortizzatori sociali degli ultimi mesi del 2014 o dell’intero 2014. I 100 edili dell’Ati Group aspettano la cassa integrazione di gennaio-maggio 2015. Presenti alla manifestazione anche un gruppo dei 370 operatori del call center 4U: per loro si parla di 7 mesi di cig arretrati. A protestare tantissimi lavoratori dell’indotto Fincantieri: dalla Gesnav, la Sten, la Gcc. Alla Tecnosistemi le istanze sono state presentate da febbraio 2014 in poi: le pratiche non risultano ancora istruite. All’Effedì di Carini si aspetta la mobilità per il 2014. Lavoratori in difficoltà che provengono in gran parte da aziende che per tanti anni sono state di punta a Palermo nel commercio, nell’edilizia, nei servizi, nella metalmeccanica, e oggi sono scomparse. Una delegazione sindacale ha chiesto di essere ricevuta dalla dirigente dell’assessorato al Lavoro Anna Rosa Corsello. Ma dai funzionari dell’assessorato, che hanno incontrato la Cgil, non sono arrivate risposte positive. “Purtroppo alla Regione oggi le risposte sono state negative su tutto il fronte. Ancora non si è mosso nulla per le somme da erogare per gli ammortizzatori in deroga. Né una circolare, né un decreto. E anche i contratti di ricollocazione, per la reintegrazione dei disoccupati, sono fermi: il centro per l’impiego non ha ricevuto nessuna indicazione per procedere su questo terreno” – dichiara Alessia Gatto, componente di segreteria della Cgil di Palermo – I lavoratori pretendono risposte, che non riguardano solo lo sblocco delle pratiche degli ammortizzatori in deroga. Chiediamo anche che la Regioni faccia partire le politiche attive per il lavoro”. A fine mattinata i rappresentanti sindacali sono stati convocati per domani alle 10 dall’assessore Bruno Caruso. Al call center 4U, la lunga attesa ha ridotto sul lastrico i 370 lavoratori part time. “Dobbiamo percepire la cassa integrazione dal novembre scorso. I pagamenti li aspettavano a febbraio di quest’anno. E siamo a luglio – dice Francesco Brugnone, della Slc Cgil di Palermo – L’azienda non aveva disponibilità economica per anticipare la cassa integrazione. Siamo rimasti senza stipendio da mesi. Ora li prendiamo, ma con la solidarietà difensiva al 50 per cento. Aspettiamo questi soldi come la manna dal cielo”. Antonino Perricone, ex dipendente del President, ha 62 anni e aspetta gli ammortizzatori sociali con ansia perché gli mancano 22 settimane di contributi per andare in pensione. “Sono in mobilità e non riesco ad andare in pensione. Versino almeno i contributi. Di fatto mi considero un esodato”, dice. Gina Petrolito, una dei 61 ex dipendenti della Federico musei, non ha ancora visto i soldi della mobilità in deroga di tutto il 2015. “Ci siamo occupati dei servizi aggiuntivi dei musei fino al 2009 – racconta – Da allora abbiamo siamo stati in cassa integrazione, disoccupazione e poi messi in mobilità”. Girolamo Ferrigno, ex dipendente della Lapis, oltre agli ammortizzatori sociali chiede una risposta dalla Regione per recuperare la manodopera specializzata rimasta senza lavoro per la crisi dell’edilizia. “Eravamo in 300 alla Lapis, tutti periti tecnici. Quasi tutti hanno perso il lavoro. Siamo stati noi a fare l’Ismett, l’aeroporto di Puta Rasi e Fontanarossa. La nostra era una delle prime aziende siciliane. Oggi siamo esodati a tutti gli effetti”. Vincenzo Compagno, della Adorte Mar, azienda di manutenzione uffici, è stato licenziato nel 2011. “Ho preso la disoccupazione e la mobilità. Nel 2014 non ho visto un euro. Ora faccio il posteggiatore ai Rotoli”. E Salvatore Pirrone, ex interinale della Bn-Sud, che produceva paraurti Fiat, nel 2011 è stato licenziato e in 16 aspettano i soldi del 2014.