Palermo 22 settembre 2023 – Il mantenimento di un presidio per l’utenza a Partinico, la cui sede si fonderà con quella di Carini. E l’allineamento agli standard produttivi Inps delle altre sedi nazionali: Palermo al momento si stacca di 24 punti dalla media nazionale.
Sono alcune delle richieste della Cgil Palermo, che interviene per commentare il piano presentato dalla direzione regionale dell’Inps, che ridisegna le sedi dell’istituto di previdenza all’interno della città metropolitana e redistribuisce i 382 dipendenti.
“Auspichiamo che il nuovo piano possa prevedere il mantenimento della sede di Partinico e superare le inefficienze sugli standard produttivi che hanno ricadute sui servizi all’utenza”, dichiara il segretario d’organizzazione Cgil Palermo Francesco Piastra, elencando le novità e le criticità della proposta di riordino.
Il piano di “riorganizzazione e razionalizzazione delle Agenzie territoriali e complesse nel palermitano” ha ricevuto il via libera dei componenti del comitato provinciale Inps, composto anche dalle organizzazioni sindacali.
Tre le novità principali, la creazione di due nuove agenzie complesse a Bagheria e Carini, zone considerate in fase di espansione a livello economico e demografico. Bagheria passa da sede territoriale a complessa con 37 impiegati (prima ne aveva 16). Mentre l’agenzia complessa di nuova istituzione di Carini avrà 33 dipendenti (tra cui i 9 dipendenti di Partinico).
Altro cambiamento: la sede dell’agenzia complessa “Palermo Sud” si sposterà dall’interno della direzione Inps di via Laurana in un nuovo edificio a Monreale e sarà ampliata nel bacino d’utenza e nella dotazione di personale, che passa da 36 a 40 unità. La direzione provinciale Inps passerà così da 289 dipendenti a 238.
Tra le criticità da superare, quella che prevede l’accorpamento di Partinico a Carini. “Chiediamo di non chiudere la sede storica di Partinico – speiga il segretario d’organizzazione Cgil Palermo Francesco Piastra – In alternativa, in considerazione dei criteri scelti, e della complessità territoriale di Partinico, dove è alta la presenza di anziani e i collegamenti pubblici sono assenti, chiediamo all’Inps almeno di mantenere a Partinico almeno una sede operativa”.
Una richiesta contenuta anche nel verbale del comitato provinciale Inps, presieduto da Roberto D’Agostino, dove si invita la direzione regionale “a mantenere la sede di Partinico o, in sottordine, aprire un punto Inps, e assicurare alla cittadinanza delle località di Sferracavallo e Mondello le più ampie possibilità di accesso ai servizi dell’Istituto della sede di Palermo”.
Sul riordino delle sedi interviene anche l’Inca Palermo, raccogliendo la preoccupazione dell’utenza. “I nostri uffici del Patronato Inca Cgil – dice il direttore Valerio Lombardo – sono nella condizione di interfacciarsi a 360° con l’utenza su tutti i servizi dell’istituto di previdenza, con le nostre sedi nei territori. E possiamo sopperire alle nuove esigenze con operatori specializzati e supporti multimediali per evitare che, nel cambio di riorganizzazione, possano esserci disagi per l’utenza anziana per il digital devide, oltre che perdita e dispersione delle pratiche, come è successo con la chiusura della sede Inps di Misilmeri. Alla fine a Misilmeri è rimasto un presidio per la popolazione”.
Un altro punto di cui la Cgil chiede il superamento è il disallineamento rispetto agli standard produttivi e di efficienza nazionali, criticità che è lo stesso istituto a evidenziare nella relazione.
“In Sicilia si registra un volume di istanze molto alto, pari al 10 per cento di quelle nazionali. Dal piano – aggiunge Piastra – si evince però che persistono difficoltà organizzative nel gestire in maniera efficiente e in linea col dato nazionale questa mole di pratiche che riguardano in particolare cassa integrazione e Fis. Emerge anche che il 93, 3 per cento delle pratiche viene trattato attraverso il contact center multimediale e dagli enti di patronato. E che solo il 6,7 per cento dell’utenza chiede un appuntamento fisico”.
La Cgil registra positivamente il fatto che l’articolazione del nuovo piano tenga conto di una diversa distribuzione demografica dei cittadini nel contesto provinciale e che, farà emergere nuove funzioni e consentirà progressioni di carriere.
“Si evidenzia che diminuiscono i cittadini nell’aera urbana di Palermo e aumentano nella prima e seconda fascia urbana, della provincia. Bagheria e Carini hanno una forte espansione demografica e specialmente nell’area industriale di Carini è previsto un incremento delle attività. L’Inps ha attivato un processo di decentramento che prevede la trattazione delle pratiche anche nelle sedi di Bagheria e di Carini, ritenuti contesti di rilievo da potenziare, e una redistribuzioni dei carichi di lavoro nelle sedi territoriali”.
Un altro dato che contraddistingue l’utenza palermitana e siciliana dell’Inps, come emerge dal piano presentato, è la forte connotazione e presenza dei lavoratori agricoli. “C’è – aggiunge Piastra – una forte incidenza delle domande da parte di datori di lavoro agricoli e di operai agricoli per le domande di disoccupazione di un settore in cui il lavoro precario e stagionale è massiccio. A livello regionale, nel 2021, il dato degli operai agricoli era di 145.464 mila unità rispetto a 1 milione e 33 mila unità a livello nazionale”.