SLC: OGGI LO SCIOPERO DI 8 ORE ALLA TELECOM
“L’azienda ritiri gli esuberi”
SLC CGIL PALERMO COMUNICATO STAMPA SCIOPERO ALLA TELECOM, L’APPELLO ALL’AZIENDA: “RITIRARE GLI ESUBERI E RIDISCUTERE”. PRESIDIO ALLA SEDE DI VIA LA MALFA 99 Palermo 30 giugno 2015 – Sciopero di 8 ore oggi alla Telecom, con un presidio sotto la sede del call center di via Ugo La Malfa 99, indetto dalla Slc Cgil di Palermo. Lo sciopero si sta svolgendo a livello nazionale in diverse sedi. I dipendenti aderenti alla Slc incrociano le braccia dopo che l’azienda ha annunciato sul territorio italiano 4mila esuberi strutturali a seguito della mancata copertura da parte del ministero del Lavoro della cosiddetta “solidarietà espansiva”. “La manifestazione sta registrando grande successo su tutto il territorio nazionale. Anche a Palermo lo sciopero è riuscito: sono numerosi i lavoratori raccolti davanti alla sede, soprattutto dipendenti del call-center, che maggiormente temono per il posto di lavoro – dichiara Fabio Maggio, rappresentante della Slc Cgil di Palermo – Il 3 luglio è previsto un incontro al Mise. L’ invito che lanciamo all’azienda è quello di ritirare gli esuberi e rivedere le sue posizioni”. A Palermo sono 1.800 dipendenti della Telecom, di cui 350 operatori del call center. “Il nostro appello alla Telecom è di fare impresa non con i salari dei dipendenti. E soprattutto di impegnarsi a mantenere l’azienda unita, rinunciando alla societarizzazione dell’attività del call center, e trovare una soluzione condivisa sulla politica industriale – aggiunge Maggio – Non si possono annunciare esuberi strutturali quando un attimo prima si dichiara che l’azienda farà nuovi investimenti e 4 mila assunzioni. Anche sulle nuove assunzioni troviamo la soluzione insieme, in maniera da non gravare sulle spalle dei dipendenti”. Tra le richieste dei lavoratori in sciopero quelle di mantenere “unica, integrata e indivisibile” l’azienda e di contrastare la società del caring services e riorganizzarla partendo dalle persone che ci lavorano. Inoltre i dipendenti dicono no al controllo a distanza e alle pressioni sui lavoratori e chiedono di valorizzare le competenze e le capacità dei tecnici per investire nelle reti di nuova generazione (ultra banda larga fissa e mobile). Nel 2013, Telecom ha beneficiato di un accordo sindacale che attraverso l’utilizzo di ammortizzatori sociali, e un aumento di produttività a carico dei lavoratori, ha permesso nel biennio di ottenere risparmi consistenti che, secondo i dati aziendali, sono stati ampiamente positivi. Telecom, seppure con un fatturato in calo è sempre un’azienda in attivo, ha elargito dividendi agli azionisti, premi unilaterali ai manager ed ora vorrebbe scaricare sui dipendenti le proprie difficoltà. “Ci domandiamo quale sia il motivo per cui l’azienda continui a trattare i lavoratori come fossero un problema anziché una risorsa – aggiunge Maggio – Non capiamo perché non venga apprezzato il loro contributo quotidiano, senza il quale questa azienda sarebbe alla paralisi organizzativa”.