Palermo 30 ottobre 2017 – La Cgil di Partinico ha ricordato oggi Salvatore Termine, nel 44° anniversario della sua morte.
Turiddo Termine, morto il 29 ottobre 1973, fu segretario della Camera del Lavoro di Partinico dai primi anni 50 e fino al 1971.
“Una figura di spessore, un sindacalista di grande generosità e prestigio – dice il segretario della Camera del Lavoro di Partinico, Giuseppe Gagliano – Dopo la strage della Camera del Lavoro di Partinico del 22 giugno 1947, Turiddu Termine collabora alla riapertura della sede
dell’organizzazione sindacale e dopo un po’ ne diventa il segretario. Ha un ruolo di primo piano
nell’organizzare lo sciopero alla rovescia del 2 febbraio 1956 e in
quell’occasione viene arrestato assieme a Danilo Dolci, Carlo Zanini, Ignazio Speciale, Francesco Abate,
Domenico Macaluso e Gaetano Ferrante. L’8 giugno del 1960, con molti lavoratori di Partinico,
partecipa alle manifestazioni che si svolgono a Palermo contro il governo Tambroni”.
Sempre in quegli anni organizza lo sciopero dei panettieri a Partinico, che allora percepivano 500 lire al giorno,
raggiungendo un accordo per portare la retribuzione a mille lire al giorno. Organizza anche lo sciopero dei netturbini
di Partinico e dopo 26 giorni di sciopero la retribuzione dei netturbini passa da 630 lire a mille lire al giorno e si avvia la municipalizzazione dei netturbini di Partinico. Durante la costruzione della diga sul fiume Jato e della strada statale 113 Partinico-Alcamo, Turiddu Termine e la
Camera del Lavoro di Partinico sono un punto di riferimento per la contrattazione aziendale e per il miglioramento
delle condizioni di lavoro dei lavoratori edili. “Fra le tante iniziative da ricordare c’è quella del 9 maggio del 1967 – aggiunge Gagliano – Turiddu Termine organizza lo stato di agitazione presso la ditta Bresciana per rivendicare il rispetto del contratto di lavoro
e della tabella paga. Per la Camera del Lavoro di Partinico, Turiddu Termini resta sempre un esempio da seguire
e da imitare nelle lotte per il lavoro e il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e dei cittadini di Partinico e della zona”.