Amap, altri 9 comuni nella gestione del servizio idrico. Chiesto un tavolo con il sindaco per le garanzie sul passaggio del personale. Cgil, Filctem, Fp: “Non rispettati gli accordi”.
Palermo 9 novembre 2021 – In vista del transito di altri 9 comuni del palermitano al servizio idrico integrato gestito dall’Amap spa, i sindacati hanno chiesto un incontro al presidente dell’Ati Palermo, il sindaco Leoluca Orlando, per avere garanzie sul passaggio diretto e immediato di tutto il personale al nuovo gestore.
L’Amap ha già acquisito la gestione di 34 comuni della Provincia di Palermo su 82, ereditati dalla precedente gestione ex Aps. E ora sta per prendere in carico i comuni di Bagheria, Baucina, Cerda, Ciminna, Giuliana, Mezzojuso, Roccapalumba, Ventimiglia di Sicilia e Vicari. I rimanenti entreranno nel 2022, ad eccezione dei comuni “salvaguardati” delle Madonie, sotto i mille abitanti e con riserve idriche proprie, e del comune di Misilmeri, che continueranno con la gestione idrica diretta.
In vista dell’imminente passaggio ad Amap dei nove comuni, Cgil Palermo, Filctem Cgil Palermo, Fp Cgil Palermo, unitamente alle altre organizzazioni sindacali, sollecitano il coinvolgimento delle parti sociali per avere garanzie del transito di tutti i lavoratori che in questi anni hanno espletato il servizio, sia per conto dei comuni che per conto di ditte private.
Un incontro sull’argomento era stato già chiesto a febbraio, in vista dell’approvazione dell’aggiornamento del piano d’ambito dell’Ato Idrico Palermo. “Ma la richiesta è rimasta senza risposta”, dice la Cgil.
“Chiediamo un tavolo con l’Autorità d’ambito, che sovrintende al servizio, per disciplinare questo passaggio e per fare applicare l’accordo del 2002 al soggetto gestore Amap – dichiarano il segretario generale di Cgil Palermo Mario Ridulfo, il segretario generale Filctem Cgil Palermo Calogero Guzzetta, il delegato aziendale Filctem di Amap Nino Musso e il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca – Siamo allarmati perché l’Amap sta procedendo senza aver sottoscritto l’accordo previsto con le organizzazioni sindacali. E ha chiesto ai Comuni interessati la ricognizione del personale a tempo indeterminato impegnato nel servizio idrico integrato, escludendo da tale ricognizione il personale alle dipendenze dei soggetti privati che gestiscono il Sii nei comuni”.
Cgil Palermo, Filctem Cgil e Fp Cgil Palermo si richiamano al protocollo d’intesa del 18 settembre 2002 sottoscritto tra l’autorità d’ambito Ato 1 Palermo e i sindacati, per la disciplina delle tutele occupazionali del personale operante “nelle aziende di settore e/o presso l’ente locale”.
“Tra il nuovo soggetto gestore e le organizzazioni sindacali competenti per territorio e categoria deve essere redatto un apposito accordo di confluenza del personale dei settori interessati – aggiungono Ridulfo, Guzzetta, Musso e Cammuca – La Cgil non consentirà all’Amap di assumere la gestione del servizio idrico di questi 9 comuni licenziando il personale che in questi anni ha svolto il servizio nei paesi. Amap deve salvaguardare l’occupazione aumentandola, non diminuendola”.
A preoccupare Cgil, Filctem e Fp è anche quanto si è già verificato al Comune di Carini. Nell’acquisizione del servizio, l’Amap non ha assunto il personale dipendente di una ditta privata, che gestiva da decenni il depuratore del paese. Il personale è stato assunto in seguito a una sentenza del Tribunale.
I sindacati fanno anche riferimento al decreto legislativo 152 del 2006, che all’articolo 173 prevede che il soggetto gestore subentrante acquisisca il personale che almeno 8 mesi prima dell’affidamento del servizio faceva parte dell’amministrazione comunale o di imprese private e cooperative operanti nel settore dei servizi idrici.