Palermo 11 marzo 2024 – A distanza di un anno dagli scioperi delle lavoratrici dell’appalto di pulizia degli uffici del Cnr di Palermo, la società è stata condannata all’incremento delle ore di lavoro e al raggiungimento della soglia contrattuale.
La sentenza, su pronuncia del giudice Fabio Montalto della sezione Lavoro e previdenza del Tribunale di Palermo, accoglie il ricorso presentato dalla Filcams Cgil Palermo e condanna la società Snam Lazio Sud al risarcimento di tutte le ore di lavoro sin dalla data di assunzione e all’incremento dei contratti alle 14 ore settimanali.
L’ultimo sciopero si era svolto nel marzo 2023: le dipendenti coinvolte nell’appalto affidato alla ditta Snam Lazio Sud, incrociarono le braccia per un intero turno di lavoro. Dopo scioperi, mobilitazioni, passaggi istituzionali in sede prefettizia e all’Ispettorato del Lavoro, di fronte all’ulteriore resistenza della società, la Filcams, su mandato delle lavoratrici, decise lo scorso ottobre di presentare i ricorsi, a firma dell’avvocato giuslavorista Antonio Galioto, dell’ufficio legale Filcams.
“Non abbiamo avuto esitazione alcuna a procedere con i ricorsi legali. Ci siamo trovati di fronte un muro: la società non è stata disponibile a riconoscere il diritto negato alle lavoratrici, malgrado l’intercessione del Cnr, l’ente appaltante, ha sollecitato con varie note l’incremento dei contratti”, tuonano il segretario generale Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello e il segretario provinciale Manlio Mandalari, con delega sul settore.
La vertenza dell’appalto di pulizie del Cnr si colloca nell’ambito di una campagna della Filcams di Palermo per verificare le condizioni di lavoro nel mondo degli appalti, con particolare riferimento alle ore di lavoro assegnate e al rispetto dell’inquadramento minimo alla soglia delle 14 ore settimanali.
Quella dei lavoratori ‘sotto soglia’, è una situazione generalizzata, una pratica molto diffusa sul territorio, che la Filcams sta facendo emergere e che richiede un intervento a tappeto.
“Stiamo passando a setaccio tutti gli appalti in corso, con un lavoro minuzioso, una campagna sindacale sferrata contro i contratti sotto soglia, realtà che stiamo riscontrando un po’ ovunque – aggiungono Aiello e Mandalari – Negli appalti ci sono sempre più lavoratori inquadrati a meno ore, anche a 5 ore settimanali. Le aziende raccolgono il loro fatturato e lo portano a casa, mentre i lavoratori, come in svariati casi, dopo mesi dal loro inquadramento, rimangono ancora in attesa di sottoscrivere i contratti individuali di assunzione”.
Per la Filcams Cgil Palermo è “intollerabile” continuare ad assistere al mancato rispetto delle più basilari norme contrattuali, mentre i lavoratori fanno i conti il caro benzina, i mutui alle stelle, le bollette insostenibili.
“Con le spese della benzina da calcolare, a fine mese un operatore delle pulizie sostiene più costi rispetto a ciò che guadagna – proseguono Aiello e Mandalari – Tutto questo grava enormemente anche sulla qualità del lavoro, tenuto conto che con questi parametri orari non si riesce nemmeno a garantire la resa delle prestazioni, rispetto alla consistenza dei servizi previsti dai capitolati”.
Sull’appalto del Cnr, la Filcams aveva fatto tutti i passaggi previsti in sede sindacale.
“Abbiamo richiesto l’accesso agli atti di gara per entrare nel dettaglio dei numeri. Le consistenze, in termini di servizi, ci sono sempre state ed è risultato sin da subito inaccettabile il silenzio dell’azienda, in primis sulla questione dei parametri orari – ribadiscono Aiello e Mandalari – Lì dove non si può usufruire, in un appalto pubblico, di un adeguato servizio come quello delle pulizie e della sanificazione reso a regola d’arte, si arreca un danno alla collettività, oltre che a tutte le maestranze impiegate sul sito”.
Il procedimento legale è stato piuttosto celere. Lo scorso 16 gennaio infatti è stata già emesso la sentenza, La società ha presentato istanza di sospensione dell’esecutività del verdetto dei giudici. L’istanza è stata revocata, in favore del ricorso al giudizio di primo grado, che si discuterà a fine 2026.
“C’è ancora tanto lavoro da fare sul territorio – concludono i due segretari della Filcams – E tanto è stato fatto: con il confronto, la concertazione e la contrattazione, in alcuni casi siamo riusciti ad arrivare in anticipo, in sede sindacale, al risultato degli incrementi contrattuali”.