Ex Manifattura Tabacchi. “Favorevoli al progetto inserito nel Recovery Plan. Non è in conflitto con l’attività del Cantiere Navale. Chiediamo alla Cassa Depositi e prestiti e alle istituzioni garanzie anche per i locali dell’ex sala mensa, dell’ex dopolavoro e per il campo di calcio”.
Palermo 4 maggio 2021 – Fiom Palermo e Cgil Palermo favorevoli al progetto da 33 milioni di euro inserito nel Recovery Plan per la riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi. “Dopo anni di battaglie fatte per evitare che su questa struttura fossero portati avanti interessi speculativi e progetti in conflitto con l’attività del Cantiere Navale – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e Francesco Foti, di Fiom Cgil Palermo – è importante che nel Recovery sia stato inserito per Palermo un piano di sviluppo e crescita dell’area con finalità culturali, come la prevista realizzazione di un Auditorium, con annesse sale espositive e sale congressi. Apprendiamo positivamente questa notizia perché conferma che abbiamo fatto bene a opporci ai progetti presentati in passato, che potevano avere ripercussioni negative sulle attività industriali dello stabilimento o che prevedevano la sottrazione di aree utili per il cantiere”.
“Ridare vita anche tutta l’area limitrofa allo stabilimento – proseguono Ridulfo e Foti – significa venire incontro alle esigenze dei lavoratori e dare una nuova dimensione urbana al quartiere. Quello che chiediamo adesso è che sia fatta chiarezza anche sulle restanti parti del progetto, che riguardano alcuni manufatti storici. Cosa si intende fare con l’ex palazzina che ospitava la mensa dei lavoratori, con quella dell’ex dopolavoro e con lo storico campo di calcio, che vogliamo rimanga al suo posto per continuare a svolgere la sua attività? Lo chiediamo al sindaco Orlando, alla Cassa Depositi e Prestiti, proprietaria dell’area e al deputato M5S Adriano Varrica, che sta seguendo l’iter di alcune tra le principali opere pubbliche di Palermo. Anche oggi torniamo a chiedere che queste aree vengano utilizzate a fini culturali, per l’interesse collettivo, e non speculativi”.
Per anni la Fiom aveva dato battaglia, insieme alle altre organizzazioni sindacali, al vecchio progetto del Prusst 63, presentato nel 2006 da una cordata di imprenditori e approvato nel 2013, negli anni dell’amministrazione comunale Cammarata. Il sindacato dei metalmeccanici portò avanti una protesta durata 7 giorni, scioperando contro il piano che prevedeva la realizzazione di un albergo a 5 stelle al confine col cantiere, di un centro commerciale e di un mega parcheggio al posto dell’impianto sportivo.
“Dal nostro punto di vista, era impensabile un albergo di super lusso con le finestre sul mare affacciate su uno stabilimento dove il movimento inizia alle sei del mattina e la mole di lavoro è impressionante. Avrebbe potuto condizionare i margini di manovra dell’attività cantieristica, in anni in cui si andava incontro a un calo di commesse – racconta Francesco Foti – Organizzammo una protesta al giorno, manifestando in piazza e sotto il Comune, per dichiarare la nostra ferma opposizione a un progetto del genere, che cozzava con l’attività cantieristica e che avrebbe sacrificato anche il campo di calcio della società sportiva Fincantieri per un parcheggio multipiano. Il piano prevedeva di intaccare anche la storica palazzina dell’ex mensa, in via Simone Gulì, dove mangiavano gli operai fino agli anni 70-80 e la palazzina ex dopolavoro in via Fincantieri, che oggi è in stato di abbandono e va valorizzata. Successivamente, dopo gli scioperi, il sindaco bloccò il Prusst”.
Si stabilì che un albergo sul mare eventualmente potesse essere costruito a distanza dalle aree lavorative di Fincantieri, nei pressi del vecchio magazzino generale. E che in cambio venisse costruito un nuovo magazzino. “Alla fine il nuovo magazzino generale è stato realizzato e l’albergo no, perché abbiamo sempre continuato a contestare il progetto – continua Foti – E soprattutto ci siamo battuti affinché il campo di calcio, il secondo più antico della città, non venisse intaccato. Il sindaco Orlando ha sempre condiviso con noi il sostegno a progetti, per quell’area, a salvaguardia e non in conflitto con l’attività produttiva del cantiere navale. E negli scioperi realizzati ai tempi della precedente amministrazione comunale, anche i commercianti del mercato storico di via Montalbo si erano schierati contro la nascita del previsto centro commerciale. Oggi apprendiamo che grazie alle nostre battaglie verranno realizzate strutture di servizio che mancano a Palermo e che serviranno unicamente a dare valore e a rafforzare il quartiere e non a depotenziare e snaturare quella zona della città”.