Palermo 18 giugno 2024 – “E’ positivo che Italtel abbia la sua nuova sede in una zona centrale di Palermo e che oggi la nuova struttura sia stata inaugurata alla presenza di tutte le istituzioni, locali e regionali. Adesso però aspettiamo di vedere i fatti ovvero di conoscere il piano industriale che il colosso italiano dell’Information Communication Technology presenterà per rilanciare il sito palermitano”.
A dichiararlo sono il segretario Fiom Cgil Palermo e Sicilia Francesco Foti assieme e Filippo Lupo per la Fiom e alle Rsu Fiom di Italtel Rosario Tomaselli e Renato Pillitteri presenti oggi all’inaugurazione della nuova sede di via Marchese di Villabianca, in un piano della palazzina della direzione di Enel.
“Il nostro punto di vista è che occorra accelerare per dotare il sito di mission produttive specifiche che consentano nuove assunzioni di giovani – aggiungono Foti, Lupo, Tomaselli e Pillitteri – A fronte dei tanti bei discorsi fatti oggi, alla presenza dell’amministratore delegato di Italtel, del sindaco e dell’assessore alle Attività Produttive, ancora non si capisce quali siano gli effettivi progetti dell’azienda e le intenzioni di consolidamento e di sviluppo della sede di Palermo, dove operano 137 addetti, di cui 51 coinvolti nei contratti di solidarietà, che scadono nel maggio prossimo. In un anno, fra dimissioni, pensionamenti e cessioni di rami d’azienda sono andati via in 30 e non sono state fatte nuove assunzioni di giovani. Si svecchia mandando via i più anziani ma non c’è mai stato un ricambio. La totale assenza di assunzioni non fa certo pensare a obiettivi di potenziamento dell’occupazione. Anche per quanto riguarda i contratti di solidarietà, ancora non si è iniziato a ragionare sulle condizioni di ricollocazione dei lavoratori”.
Le attività dello storico comprensorio di Carini sono state tutte trasferite a Palermo da quando un anno fa Italtel ha venduto lo storico hub di Carini intestato a Marisa Bellisario, progettato agli inizi degli anni ’70 con i capannoni industriali per la produzione di grandi centrali telefoniche e apparati di reti. Per la ricerca di una nuova sede e per la salvaguardia dell’occupazione sono stati organizzati dalla Fiom scioperi e sit-in.