Palermo 14 febbraio 2022 – L’appalto è stato sospeso nel 2020 per l’emergenza Covid. I lavoratori, che sono stati in cassa integrazione fino al 31 dicembre 2021, adesso sono stati licenziati dall’azienda e non usufruiscono più di nessun ammortizzatore sociale.
La vicenda riguarda 9 addetti della Coop sociale L’Airone, impiegati nella gestione dell’appalto per il parcheggio dell’ospedale Cervello.
La Filcams Cgil Palermo ha inviato richiesta urgente di incontro a Prefettura, Ispettorato del Lavoro e azienda ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello.
La vertenza è intricata: il servizio del parcheggio, quando nel 2020 venne sospeso, operava in regime di proroga, in quanto era stata già indetta la nuova gara e si era in attesa della definizione della procedura di aggiudicazione della commessa, ormai prossima.
“Questi lavoratori, rimasti a casa, senza servizio e senza retribuzioni, sulle cui spalle stanno gravando gli effetti dell’emergenza sanitaria, rischiano adesso di non poter transitare nel nuovo appalto – denunciano il segretario generale Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello e il segretario Filcams Cgil Manlio Mandalari, con delega al settore – La cooperativa sociale, ritenendo che per i lavoratori non ci fossero nuove prospettive, non ha voluto procedere da gennaio con la richiesta di nuovi ammortizzatori, in assoluto dispregio di quanto previsto dalla clausola di salvaguardia e mettendo a rischio il loro diritto al transito nella nuova azienda. L’attivazione della clausola, che disciplina il diritto al transito dei lavoratori tra le aziende affidatarie, uscenti e subentranti nell’ambito degli appalti pubblici, doveva essere un’opportunità per i lavoratori: a breve ci sarà una nuova azienda a gestire il servizio e loro avrebbero potuto essere assunti. Ma la cooperativa in questione invece ha proceduto con i licenziamenti”.
“La Filcams – aggiungono Giuseppe Aiello e Manlio Mandalari – aveva segnalato nelle sedi competenti la vicenda e aveva chiesto di fare il possibile per evitare i licenziamenti, già nell’aria. Ma l’incontro non si è mai fatto e nel frattempo i licenziamenti sono stati disposti e formalizzati. Contestiamo i licenziamenti e ne chiediamo la revoca. Ci rivolgiamo anche all’ente appaltante, l’ azienda Villa Sofia-Cervello, perché si faccia carico, in funzione della responsabilità prevista dal codice degli appalti, di salvaguardare i posti di lavoro. Chiediamo soluzioni condivise a tutela di tutti i livelli occupazionali e salariali, come previsto dalla clausola di salvaguardia sociale”.
Nel frattempo, i lavoratori sono in agitazione. “Siamo preoccupati per la sorte di questi lavoratori ci siamo rivolti alla Prefettura e all’Ispettorato del lavoro affinché intervengano a garanzia dei lavoratori e delle loro famiglie, che già hanno subito un forte danno – proseguono Aiello e Mandalari – Sono lavoratori che hanno sempre vissuto di questo lavoro, con una paga magra, e una cassa integrazione rapportata a piccoli contratti di 24 ore, non a un lavoro full time. Temono che il loro futuro sia compromesso. Abbiamo ascoltato le loro istanze: hanno ansie, paure, per i mutui, i prestiti, gli affitti e spese di ogni tipo alle quali non riescono a far fronte. Un disagio insostenibile, per loro e le loro famiglie, che ci ha portato a dichiarare lo stato di agitazione”.
La Filcams ha comunicato alll’ente appaltante l’elenco dei lavoratori addetti ai servizi gestione parcheggi, da trasmettere all’impresa che risulterà aggiudicataria della gara di appalto del parcheggio “ai fini della garanzia della loro assunzione alle proprie dipendenze”.