Piano opere pubbliche. Domani i sindacati degli edili all’assemblea delle ore 11 a piazza Pretoria. “Stop ai personalismi della politica. Il rischio di fare saltare centinaia di milioni di euro è dietro l’angolo”
Palermo 12 novembre 2021 – “Siamo molto preoccupati, oggi abbiamo assistito all’ennesimo estenuante valzer della politica, una seduta che si è chiusa ancora una volta con la mancata approvazione del piano triennale delle opere pubbliche, segnando una delle pagine più nere del confronto tra partiti che dovrebbero avere a cuore lo sviluppo della città e l’interesse generale”.
A dichiararlo sono i segretari generali di Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo, Filca Cisl Palermo Trapani Francesco Danese e Feneal Uil Tirrenica Messina Palermo Pasquale De Vardo – Dal dibattito sono emersi solo logiche ostruzionistiche e personalismi figli di una campagna elettorale già avviata. Sono queste le motivazioni che hanno spinto buona parte dei consiglieri a ostacolare il cammino del piano triennale 2020-2022, presentato in aula nell’aprile scorso, rendendolo vano ai fini di un avvio repentino degli appalti. Ma l’approvazione del piano è funzionale al via libera al piano triennale 2021 -2023, dentro il quale ci stanno progetti già pronti per essere appaltati, in progettazione esecutiva. Progetti con copertura economica derivante da finanziamenti europei. E quindi il rischio di far saltare centinaia di milioni di euro è davvero dietro l’angolo. Il piano triennale 2020-22 va approvato per consentire entro il 31 dicembre l’approvazione del piano triennale 2021-2023”.
Domani una delegazione degli edili sarà presente in piazza Pretoria mentre a Roma si svolgerà la manifestazione unitaria degli edili di Fillea, Filca e Feneal sui temi della sicurezza nei cantieri .
“Domani – aggiungono Ceraulo, Danese e De Vardo – saremo all’assemblea a rappresentare i lavoratori edili di questa città che negli ultimi dieci anni hanno pagato il prezzo di una crisi strutturale dell’edilizia e che a causa di un conflitto tutto politico rischiano di non giungere al traguardo di un futuro occupazionale che sarebbe assicurato invece dallo sviluppo di alcune opere strategiche necessarie per la città”.